miércoles, 27 de enero de 2010

ROBERTA


Hace 15 años decidí asistir a un curso de patchwork: nunca había visto un quilt, algo parecido o leído una revista de patchwork...tenía solo ganas de aprender algo y de conocer nuevas personas.

El primer día llegué muy temprano a la tienda donde se daba el curso, la puerta estaba cerrada y no había nadie.

Luego llegó una señora morena, cargada con bolsas y una máquina de coser...

"...será la profesora", pensé...

"¿quiere que la ayude?...sí, gracias..."

" me llamo Bianca, ¿es usted la profesora del curso de patchwork?..."

"claro que sí...mucho gusto, yo soy Roberta..."

" ya que la estoy ayudando y que soy la primera alumna que ha llegado, que le parece, ¿podría ser la delegada del curso?"

" ¡me parece una buena idea!" me contestó Roberta sonriendo...

Llegaron otras alumnas y el curso empezó.

Roberta hablaba y yo, sentada a su lado, intentaba de apuntar cada palabra que le salía de la boca...

Luego empezó a sacar unos pequeños trozos de tela guapísimos, nunca en mi vida había visto telas así bonitas...qué miren, chicas, esta es una tela imán, se llaman telas imán las telas que ....

Sus manos se movían con rapidez y destreza, doblando, planchando, cortando, cosiendo...

Yo no podía creer a mis ojos, estaba como hipnotizada...

Mediodía llegó muy pronto..." hasta el lunes, chicas..."

Desde aquel día nuestras vidas, la de Roberta y la mía, han seguido unidas.

Han pasado muchas cosas desde aquel día: hemos comido y viajado juntas, reído y llorado juntas, cosido y acolchado juntas, aprendido y enseñado juntas, luchado, peleado y soñado juntas. Unas personas queridas nos han dejado y otras han nacido.

La amistad es una verdadera, estupenda y intensa forma de amor.

domingo, 24 de enero de 2010

PATCHWORK

Questo è il secondo anno che insegno il patchwork a Fuerteventura e finora ho insegnato a circa 100 donne.
100 donne tutte diverse tra loro e tutte meravigliose nelle loro diversità, giovani donne e donne anziane, donne in attesa del loro primo figlio e donne con una famiglia numerosa, giovani mamme e giovani nonne, donne che lavorano e donne che hanno lavorato molto, donne felici e donne ammalate, donne che non sono mai andate a scuola, neppure per un giorno e che quindi non possono prendere appunti... donne che hanno poco tempo per cucire perchè in casa ci sono 5 uomini adulti che hanno sempre fame e che lasciano tutte le loro cose in giro, donne che lavorano nel campo tutto il giorno e che alla sera hanno solo la forza di guardare i propri tessuti e sognare di poterli cucire insieme, donne che non hanno mai desiderato un marito e donne che non ce l'hanno più ... 100 donne, 100 storie da raccontare, 100 vite che la bontà della vita ha voluto che si intrecciassero con la mia.
Ma che cosa sarà mai questo patchwork, fatto di piccoli pezzetti di stoffa che da soli sembra che non servano a niente, ma uniti insieme creano dei capolavori, unici e irripetibili...
Ma che cosa sarà mai questo patchwork, fatto di cotonine colorate da stirare, tagliare e cucire, che ci fanno sognare ad occhi aperti progetti ambiziosi...
Forse assomiglia a noi donne, ognuna di noi ha la sua vita e la sua storia e come i tessuti ognuna di noi ha le sue potenzialità, più o meno evidenti.
Così cucendo insieme queste 100 storie e queste 100 vite, sono nati capolavori di amicizia, solidarietà, generosità, complicità e allegria.
100 donne belle e fantastiche, 100 donne da amare ognuna per un motivo diverso, 100 donne da ammirare e da incoraggiare, 100 donne che hanno qualcosa da dire e da insegnare.

CURSO DE ACOLCHADO A MÁQUINA












Sin palabras...para ahora...



viernes, 22 de enero de 2010

ALLORA, INCOMINCIAMO...




L'11 di gennaio era arrivato.


Mi sono vestita di tutta fretta, i jeans senza le calze, ho tolto la maglietta di lana per indossare quella di cotone, una felpa leggera con la cerniera, le scarpe da ginnastica e sopra a tutto il cappotto, naturalmente... erano le 4 di mattina e fuori c'erano 2 gradi sotto zero.


In macchina avevo freddo ma ero contenta, finalmente era arrivato il gran giorno, finalmente il sogno di portarmi la Roby a Fuerteventura si era avverato... io e lei da giorni non stavamo più nella pelle dall'emozione...


Per strada verso l'aeroporto le ultime raccomandazioni: "...hai preso le chiavi di casa?...e il telefono?...ricordati di chiamare quando arrivi..."


Abbiamo incontrato Roberta e Vincenzo nel parcheggio e siamo saliti tutti e 4 alle partenze, per renderci conto con sgomento che il nostro volo era stato cancellato.


Mai avremmo immaginato che avremmo impiegato 36 ore per arrivare a Fuerteventura...


Primo scalo Madrid.


Secondo scalo Tenerife sud.
Terzo Tenerife nord.


Dicono che l'albergo dove abbiamo alloggiato 6 ore fosse molto bello, io ricordo vagamente delle lenzuola bianche e una colazione mooooooolto abbondante...






miércoles, 20 de enero de 2010

MARE E MONTI HA VUELTO


Aquí está nuestro nuevo bloque, chicas.

Buen trabajo a todas y que tengan cuidado con los margenes de costura...¡hay una trampa!

domingo, 3 de enero de 2010

DOMENICA


Quando ero piccola la domenica pomeriggio uscivo per una passeggiata con la mamma e il papà. Per un po' camminavo in mezzo a loro che mi tenevano per mano, ma poi la voglia di correre e di saltare liberava le mie manine dalle loro e via, con l'aria fredda sulle guance e dentro il naso.
Il cappello di lana in testa, la sciarpa annodata intorno al collo, i guanti rossi di lana che mi tiravano le pellicine delle unghie e mi facevano male... e via di corsa, a perdifiato...
Tutto era buono per inventare un gioco, saltare sui mucchi di foglie secche che profumavano di bosco per sentirne il crepitio, arrampicarmi sulla ringhiera di un giardino che odorava di ferro, camminare sul bordo di un muretto cercando di non cadere, saltare tra una mattonella e l'altra del marciapiede, raccogliere un sasso dalla forma un po' strana.
Dopo un po' non sentivo più il freddo ed era molto strano il contrasto che c'era tra il mio corpo accaldato per il gioco e l'aria gelida che mi entrava con il respiro "...respira con il naso altrimenti ti viene mal di gola! ..." mi raccomandava la mamma..."...attenta a non cadere, non andare sulla strada...dammi la mano quando dobbiamo attraversare...aspettaci all'angolo..."
La mamma era bella, con il rossetto sulle labbra e la borsetta della domenica, il papà aveva il cappello e la sciarpa intrecciata sul petto sotto al cappotto.
Io ero una bambina come tante, vivace, non riuscivo a stare ferma e pensavo che i grandi erano molto strani perchè non avevano mai voglia di giocare e se lo facevano era solo per accontentare noi bambini.
Ma come si fa a non aver voglia di giocare? Non riuscivo a concepire una vita senza il gioco...ero sicura che non avrei potuto vivere senza poter giocare ..." io giocherò per sempre! "... giuravo a me stessa.
Poi quando le ombre si allungavano tornavamo a casa.
Papà prendeva la cinepresa e si metteva in riva alla laguna per riprendere il tramonto.
Il sole piano piano si tuffava nell'acqua dopo aver dipinto il cielo con colori di fuoco...ogni sera diversi.
In casa c'erano sempre i compiti da finire, un libro da leggere, il profumo della cena sul fuoco.
E dopo Carosello ...tutti a nanna!

viernes, 1 de enero de 2010

2010...BUON ANNO A TUTTI !


Oggi siamo nel 2010.
Io faccio parte di quelli che sono nati in un altro secolo e in un altro millennio.
Tanti anni fa avevano girato un film di fantascienza ambientato in un futuro molto lontano intitolato " Spazio 1999".
Dicevano poi che nel 2000 ci sarebbe stata la fine del mondo, e quando l'Anna Manzoni ed io stavamo molto tempo senza incontrarci, al telefono ci dicevamo :" ...ma quando ci vedremo... nel 2000?".
Ricordo che quando ero bambina il 2000 mi sembrava lontano anni luce e tra me e me facevo i conti...nel 2000 avró 42 anni...chissá se saró ancora viva e se lo saró di sicuro saró vecchia decrepita...

Oggi siamo nel 2010 e sono ancora qui.
Se avessi dei nipotini, sicuramente per loro sarei giá vecchia decrepita, peró io sto bene cosí, con i miei 51 anni e non mi sento vecchia per niente...che strana la vita!

Buon anno a tutti!